Un “impresa” chiamata CCC

31 Ago 2015     1 Comment     Scritto nella categoria: Corse da

Se 5 o 6 anni fa mi avessero detto che avrei corso una 100 km, avrei risposto assolutamente mai nella vita, se poi mi avessero detto che li avrei fatti su un percorso impegnativo fuori strada con un dislivello positivo di oltre 6000 mt. intorno al monte Bianco allora avrei fatto una grassa risata e avrei detto che non era proprio neanche nei miei più lontani pensieri un impresa simile! Roba da malati, io correvo su strada, un paio di volte la settimana ci si trovava in pista a “menare” suon di ripetute, non certo a fare corse simili, di notte, in montagna e per tante ore, l’impresa della maratona era già un limite massimo che ci si poteva concedere una o due volte l’anno.
…ma mai farsi meraviglia, perchè come di dice, le meraviglie si attaccano!!
Un paio di anni fa l’idea di provare la lunga distanza sul trail e via con il Trail del Malandrino, 73 km da Prato all’Abetone e mi dissi si ok adesso che ho questi 2 punti per partecipare all’UTMB cosa me ne faccio????…ok prendiamone altri 2 intanto e via con il Cima Tauffi un paio di mesi dopo. Poi giusto un anno fa in vacanza l’idea di provare a partecipare alla lotteria per la CCC, una delle gare che fanno da contorno alla UTMB, per intederci, la gara regina è la Ultra Trail del Monte Bianco detta UTMB, 170 km con 10.000 mt, di dislivello positivo, per chi non lo sapesse ancora l’Ultra Trail regina ormai nel mondo, l’equivalente della Maratona di New York del trail, intorno a questa gara sono nate altre distanze e la sorellina minore è la CCC che stà per Courmayeur, Champex, Chamonix, 101 km con 6100 mt di dislivello positivo alla sua decima edizione quest’anno. Oltre a queste 2 ci sono altre distanze come la TDS 119km e la OCC la più piccola, soli 53km, si fa per dire, nate dopo.
Bene detto questo, riesco ad entrare nella lista iscritti con Beppe Marazzi quindi quest’anno tutto il “lavoro” fatto era dedicato a lei, quella che per mer era la corsa delle corse. Giovedì scorso parto con tutta la famiglia in direzione Chamonix, viaggio molto bello e veloce nonostante pensassi il contrario, come si arriva ad Aosta capisco che qui le montagne sono montagne davvero!! Panorami mozzafiato e vette mai viste prima! A Chamonix si respira un aria incredibile! ci saranno 10.000 persone tutte impegnate su gare diverse e tutti li per lo stesso motivo e la stessa passione. Il clima è di quelli fantastici, sole e caldo da far pensare che forse il litro d’acqua che è richiesto nel materiale obbligatorio forse non è abbastanza… Dal momento dell’arrivo in paese al ritiro pettorali si capisce che l’organizzazione è perfetta, una macchina rodata e in continua evoluzione, nulla è lasciato al caso e tutti sono gentilissimi ma fiscali. Il controllo materiale obbligatorio prima della consegna del pettorale è precisissimo. Addirittura mi hanno pesato la seconda maglia che dovevo avere con me come strato caldo per verificarne la consistenza! Ma veniamo alla mattina della gara. Partenza fissata alle 9:00 da Courmayeur che raggiungo con le navette messe a disposizione per noi e prenotate con tanto di orario fisso mesi prima. Siamo in tanti, tantissimi, non riesco a trovare Beppe, partomo gli inni nazionali delle tre nazioni che tocchiamo, italia, svizzera e francia,  conutdown e via, si parte! Primi 12-13 km tutti in salita, dai 12oo di Courmayeur si sale a oltre 2500 del primi colle Tetè del al Tronche, panorama mozzafiato con il Bianco sempre li nella sua immensità, il percorso ora è più veloce, sempre mosso ma più veloce rispetto alla salita iniziale e sopratutto siamo in tanti ancora tutti raggruppati. Secondo colle il Col Ferret che porta alla val Ferret, quella che creso sia la parte più bella di tutta la gara. Qui trovo Marazzi col quale condividerò i km fino in Svizzera, alla base vita di Chamapex dove lui, purtroppo, per problemi fisici deciderà poi di ritirarsi. Entrati in Svizzera i paesi che si attraversano sono da cartolina, sembra di essere nel cartone animato di Heidi. Per me questa zona è quella che ha rappresentato l’unico momento di crisi, ero bello stanco e facevo fatica a correre, poi dopo qualche km passato a camminare ho ripreso e siamo arrivati appunto, a Champex. Forse il ristoro più lungo che ho fatto, era circa metà pomeriggio e non avevo ancora mangiato gran ché così ho provato a buttare giù qualcosa ma pessima idea, quando sono ripartito non riuscivo a correre così per qualche km ho fatto veramente fatica, poi il motore si è riacceso e via per affrontare il terzultimo colle. Da qui il percorso si fa più monotono e meno entusiasmante poi inizia a fare buio, arrivo alla base vita di Trient dove dopo l’ennesima coca cola, un po’ di frutta e aver riempito le borracce e una telefonata a mia moglie per sentire se era tutto ok e far sapere che stavo bene e capire se Beppe si era o meno ritirato, si riparte con la frontale accesa. Da qui fino alla fine praticamente ho corso da solo, accompagnato dal mio zaino, i bastoncini e Ben Harper nelle orecchie… Trovarsi da solo sul penultimo colle, nel cuore della notte con la luna piena e vedere le luci della città di Martigni in fondo alla valle, mi ha fatto provare una strana sensazione:”ma io che cacchio ci faccio quassù come un animale quando la civiltà è la sotto?” mi sono detto! Comunque l’ultima base vita è Vallorcine siamo al km 83 circa e mi accorgo che nonostante le ore passate  in giro e i km ormai fatti, sto correndo, è incredibile come la “macchina” uomo trovi delle risorse impensabili, entro ed esco da questa base vita correndo e correndo anche bene. L’ultima salita è lunga e dura, arrrivati in vetta la frontale illumina gli occhi di uno stambecco, bellissimo e inatteso incontro, impaurito scappa giù per la montagna dove lo vedo raggiungere altri animali. Finito il colle inizia la discesa, saranno i 13 km più lunghi della mia vita, inizia il calvario dell’ultima discesa, oltre a essere bella tosta le mia gambe sono finite!! arriverò a Chamonix in ritardo rispetto alla previsione che mi ero fatto in testa strada facendo ma arrivo. Tagliare quel traguardo è stato davvero emozionante nonostante l’orario non fosse di quelli più affollati comunque c’era ancora gene e ancora lo speaker a dirti che sei arrivato, che sei finisher! Un saluto e un bacio a mia moglie, una birra bella gelata poi a nanna dopo una bella doccia!! Non si dormirà tanto ma toglierei quello zaino è sdraiarsi a letto è stato veramente un tocca sano!!

Ovviamente come spesso accade, appena finto si dice:” mai più nella vita!” poi in realtà la mattina dopo ti alzi e pensi :” ma provare la più lunga?” arrivare dopo 170 km e essere finisher dell’UTMB come sarà?….

Dimenticavo, l’impresa è finita per me in 17h:32′ e classificato 143° su 1900 partenti circa, ma qui questi numeri non contano…

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  • Strepitoso !!!!!Penso che il senso della vita sia avere un’obiettivo impossibile e raggiungerlo…..MISSIONE COMPIUTA ALEN…..adesso un po’ di riposo e si pensa al prossimo ….con calma…..

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